Progetto Crea
Nel 2012 ho condotto per conto del Teatrino dei Fondi i laboratori in alcune scuole medie, parte dell’ampio progetto Crea, http://www.comune.montelupo-fiorentino.fi.it/allegati/Progetto%20CREA.pdf (Costruire, reti e azioni) finanziato dalla Regione Toscana (L.R. 16/2009, sulla cittadinanza di genere) e sostenuto dai 15 comuni del Circondario Empolese Valdesa e Valdarno Inferiore, dalle Società della Salute di Empoli e del Valdarno e dalla ASL 11.
Dopo molte e accurate riflessioni sul tema della prevenzione alla violenza di genere, con Anna Dimaggio, abbiamo individuato l’anima : lavorare sulle emozioni e sul loro riconoscimento, la modalità: il linguaggio teatrale sia fisico che visivo. I cinque incontri di due ore ciascuno sono stati così organizzati:
1. LA BRUTTEZZA. Conoscenza-esterno- riconoscimento stereotipi.
2. ANIMALITA’. conoscenza emotiva-empatia-affettività.
3. ESTASI. Riflessione autocoscienza-gestione delle emozioni-maschile/femminile.
4. Il MONDO DI SE’. Concentrazione-gestione della solitudine-le nostre risorse.
5. TUTTOILMONDO. Attenzione a ciò che ci circonda-la ricchezza dell’empatia- consapevoli ma senza paura.
Le città invisibili
Le città invisibili: laboratorio teatrale autobiografico per esercitare il sogno e la fantasia, tramite l’uso manuale di qualsiasi tipo di materiale, della scrittura e della voce. “Le città invisibili” di Italo Calvino si presenta come una serie di relazioni di viaggio che Marco Polo fa a Kublai Kan, discendente di Gengis Kan, imperatore dei Tartari. Kublai Kan è un sovrano malinconico il cui impero sta andando in rovina; il suo potere conta oramai ben poco e solo gli restano i racconti di un viaggiatore visionario, Marco Polo, che racconta di città impossibili. Le città invisibili sono un sogno che nasce dalle città invivibili.
Horror in biblioteca: laboratorio sulla letteratura classica e contemporanea horror e di ricerca iconografica (woman at work)
hai ragione …i sogni nascono dalle cose invivibili io le chiamo utopie ma il succo è quello forse le utopie saranno realizzate dopo tanti anni?
Non mi viene in mente nessuna utopia realizzata, qualche sogno, si. Martin L.King aveva un sogno, che poi ha realizzato. Se avesse pensato che il diritto all’uguaglianza era un’utopia non ce l’avrebbe fatta e tutte le persone che avevano fiducia nel suo sogno gli sarebbe tremata la terra sotto i piedi. Creare è libertà, trovarla in uno spazio angusto è difficile ma da immense soddisfazioni. In fondo è un esercizio che abbiamo deciso di fare tutti i giorni. No?
Ti voglio tanto bene. Un bacio. Marta
Grazie Marta!